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Apple e Google contro il coronavirus. Un sistema per tracciare il virus senza dover scaricare un’app

Pubblicato da Fabio Ambrosi il 10/04/2020 - 22:27
Apple e Google unite contro il Coronavirus

Apple e Google contro il coronavirus. I due colossi hi-tech stanno infatti valutando l’ipotesi di installare in automatico, nelle prossime release dei sistemi operativi Iphone e Android, le applicazioni dei singoli governi per tracciare i focolai di infezione e prevenire così nuovi contagi. L’esperienza positiva di Singapore, dove un’app (chiamata “TraceTogether”) sfrutta il bluetooth per tracciare in forma anonima e criptata i movimenti del virus, ha spinto i due colossi a studiare un modo per semplificare e velocizzare la distrizuzione di app anti coronavirus.

Apple e Google offrono il proprio aiuto alla lotta contro il coronavirus. In arrivo su Iphone e Android i software per il tracciamento dei contagi

L’idea è semplice: per favorire la distribuzione delle applicazioni sviluppate in autonomia dai singoli governi per il tracciamento e il monitoraggio dei contagi, Apple e Google starebbero valutando l’ipotesi di installare automaticamente, negli smartphone Iphone e Android di milioni di persone, le app anti coronavirus dei paesi e dei governi che ne facciano richiesta.
L’esperienza di Singapore ha infatti dimostrato come un’applicazione che raccolga informazioni in maniera anonima e criptata sia d’aiuto alla lotta contro il coronavirus. Tuttavia solo il 20% dei singaporiani pare abbia scaricato e utilizzato l’app sui propri dispositivi mobili.
Per agevolarne la distribuzione Apple e Google sono scese in campo con un’idea semplice quanto efficace. Perché non distribuire le app anti coronavirus direttamente negli aggiornamenti dei sistemi operativi Iphone e Android?

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Le applicazioni anti coronavirus non sarebbero sviluppate né Apple né da Google. Le due società (i cui sistemi operativi rappresentano circa il 99% del totale) si limiterebbero solo alla distribuzione del software, lasciando ad ogni paese la possibilità di scegliere le modalità di tracciamento e monitoraggio dei contagi.

Come funziona la App per il tracciamento dei contagi usata a Singapore?

Come funziona l’app utilizzata a Singapore e perché Apple e Google si sono convinte a lavorare insieme contro il coronavirus? L’app di Singapore è davvero sicura per la privacy degli utenti? I dati raccolti sono davvero anonimi o c’è il rischio che il modello Cina possa pendere piede in occidente? Tutte domande più che legittime in un mondo sempre più dipendente dalla tecnologia. Vediamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

TraceTogether, l’app di Sangapore che avrebbe convinto Apple e Google ad unirsi contro il coronavirus

"TraceTogether": l'app di singapore per tracciare i contagi da coronavirus

“TraceTogether”: l’app di singapore per tracciare i contagi da coronavirus

L’app usata a Singapore si chiama “TraceTogether” e sfrutta il bluetooth per scambiare informazioni con altri dispositivi. Il funzionamento è semplicissimo: quando due smartphone, muniti di bluetooth e “TraceTogether”, si avvicinano e si rilevano a vicenda, scambiano anche i rispettivi ID (anonimi). La data e l’ora dell’incontro (oltre agli ID) vengono memorizzate direttamente sul cellulare dell’utente, senza che i dati debbano essere inviati  a chissà quale server remoto.

Se un utente risulta positivo al Covid-19, gli  (o le) verrà chiesto di fornire i dati registrati dall’app. Si tratta semplicemente di una lista di ID anonimi con cui il telefono è entrato in contatto. Gli ID anonimi potranno aiutare a rintracciare le persone a rischio contagio per fornire loro cure e supporto. L’app di Singapore non utilizza la geolocalizzazione e i dati non viaggiano al di fuori dello smartphone.

Come potete immaginare l’app è molto utile per prevenire focolai di infezione a patto che siano molti gli utenti a scaricare “TraceTogether” e ad attivarla sul proprio smartphone. È qui che entrano in gioco Apple e Google per aiutare a prevenire i contagi da coronavirus che, installando in automatico le app sui dispositivi di milioni (o meglio, miliardi) di persone possono aiutare a far funzionare ancora meglio queste applicazioni.

Come saranno le App anti coronavirus che utilizzeremo in futuro?

Quella descritta sopra è l’app che da marzo viene utilizza a Singapore. Le app che saranno sviluppate dai singoli paesi e dai singoli governi non è detto che utilizzino gli stessi standard e le stesse modalità. Apple e Google si dicono molto attente alla privacy dei propri utenti ma, va ricordato, l’idea è che ogni singolo paese e governo possa distribuire la propria applicazione. Verrà utilizzata la geolocalizzazione? I dati degli utenti resteranno negli smartphone o saranno aggregati su server remoti? È presto per dirlo e dovremo aspettare ancora qualche mese per sapene di più.
Va segnalata comunque la nacita del PEPP: Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing

PEPP: Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing

PEPP: Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing

PEPP: Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing

Il PEPP (Pan-European Privacy-Preserving Proximity Tracing) è un organizzazione senza scopi di lucro costituitasi per fornire supporto tecnologico a governi e privati nella lotta al coronavirus. Il sito ufficiale spiega così l’iniziativa:

The PEPP-PT team, which as of 31st March 2020,  has more than 130 members across eight European countries, includes scientists, technologists, and experts from well-known international research institutions and companies. We have expertise in communication, psychology, epidemiology, proximity tracing, security, privacy, encryption, data protection, application development, scalable systems, supercomputing infrastructure, and artificial intelligence.

Un’organizazione che mira quindi ad aiutare a tracciare e contenere le infezioni da coronavirus sfruttando le tecnologie più innovative disponibili al momento. La privacy, a quanto si apprende, è uno dei beni che si intende tutelare. Sarà però ogni singolo governo a dover intraprendere iniziative su larga scala e siamo solo all’inizio. Vedremo come tutte queste iniziative saranno raccolte e messe in pratica nei prossimi mesi.


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