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Introduzione: cosa vuol dire montare un video?

Pubblicato da Fabio Ambrosi il 09/10/2018 - 03:43
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La prima lezione del corso online di montaggio video riguarda proprio il significato stesso della parola “montare”. Cosa vuol dire montare un video? Cosa vuol dire fare il “montatore video”? Quando andiamo al cinema vediamo tante immagini opportunamente scelte e ordinate nel tempo secondo una logica ben precisa. Tutto ci sembra scontato, ovvio, ma quando guardiamo un video (che si tratti del filmino della cresima di nostro nipote o che dell’ultimo film di Peter Jackson) è stata fatta una scelta ed è stato dato un ordine ben preciso alle immagini che scorrono davanti ai nostri occhi. Non solo! Nel 1929 venne inventato qualcosa che avrebbe rivoluzionato definitivamente il modo di guardare le immagini in movimento. In quegli anni infatti venne inventato il sonoro (o forse sarebbe meglio dire che vennero inventate le strumentazioni tecniche in grado di registrare e riprodurre in sincrono con le immagini i segnali audio). Nacque il cinema più o meno come lo conosciamo oggi!

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Video + Audio = oggetto multimediale! Quando montiamo un video in realtà maneggiamo un’entità più complessa che chiameremo “oggetto multimediale”

Nel paragrafo precedente ho forse un po’ semplificato ma, in ultima analisi, quando diciamo al nostro amico che non possiamo uscire con lui a bere una birra perché stiamo montando il video della nostra domenica passata al lago a pescare gli stiamo dicendo che stiamo

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  1. Selezionando le immagini migliori e rappresentative della nostra gita domenicale;
  2. Dando un ordine ben preciso alle immagini selezionate;
  3. Confezionando il prodotto finale per poterlo poi condividere con i nostri amici sui social.

Se mi fermassi qui sarei sicuramente molto impreciso e riduttivo. Belle le immagini della nostra gita al lago! Bellissime! Ma se condividessimo il nostro video con il nostro amico a cui abbiamo rifiutato una birra sicuramente ci chiamerebbe per dirci che qualcosa non va…

“Ehi, ma cosa mi hai mandato? Non si sente niente!”

Il nostro amico – che non vive negli anni ’20 del ‘900 – giustamente pretende di ascoltare anche il sonoro della nostra gita al lago! Quello che sto cercando di dire è che se è vero che la scelta delle immagini e la loro organizzazione nel tempo è molto importante per un buon montatore anche il sonoro ha un ruolo principe quando montiamo un video.
Nelle grandi produzioni cinematografiche e televisive (con eccezioni nell’ambito televisivo) esiste una figura professionale ben precisa che si occupa di preparare un audio bello e gustoso.  Nella vita quotidiana di un qualsiasi montatore video però questa suddivisione scientifica del lavoro spesso non esiste e oltre alle immagini viene chiesto di curare anche l’audio.
Ecco quindi perché nel fare questo corso di montaggio mi preoccuperò di fornire anche qualche consiglio su come lavorare un buon audio.

Ricapitolando

Da quanto detto fino ad ora possiamo dunque sintetizzare affermando che: montare un video significa

  1. Selezionando le immagini migliori e rappresentative;
  2. Dare un ordine ben preciso alle immagini selezionate;
  3. Costruire una buona soundtrack (colonna sonora) che renda il nostro video più piacevole;
  4. Confezionando il prodotto finale per poterlo poi condividere con i nostri amici o consegnare al nostro cliente.

Benvenuti nel meraviglioso mondo dei flussi multimediali dove le due componenti protagoniste sono

  • Il segnale video
  • Il segnale audio

Prima di iniziare a usare un qualsiasi software di montaggio è bene avere bene chiaro come funzioni un segnale multimediale. Inizialmente ci occuperemo solo del video lasciando l’audio ad uno dei capitoli successivi del corso.

Nel prossimo capitolo…

Nel prossimo capitolo vedremo nel dettaglio quali sono le caratteristiche (gli attributi) più importanti di un segnale video e scopriremo perché questi attributi sono così importanti per un montatore.

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Un video (o meglio, un segnale video) ha delle caratteristiche molto importanti (degli attributi che lo descrivono). In questo corso non scenderò nel dettaglio (per il nostro scopo è inutile) ma semplificando un poco possiamo affermare che ciò che caratterizza un video è:

  • La grandezza del fotogramma (risoluzione), misurata in pixel
  • Il numero di fotogrammi per secondo (fps)
  • Il tipo di scansione. 

Il frame (o fotogramma) e la risoluzione

In Italiano possiamo tradurre la parola frame con “fotogramma” o “quadro”. Detto semplicemente è il contenitore che ospita le nostre immagini. 
Come ogni contenitore anche il frame ha (e deve avere) una grandezza. Questa grandezza (espressa in pixel) determina la risoluzione del nostro video.

Conoscere la risoluzione sia del video che vogliamo lavorare sia del video che vogliamo distribuire è molto importante. Capiremo meglio il perché più avanti nel corso.

Principali risoluzioni video oggi presenti sul mercato broadcast

Quando parliamo di risoluzione video lo facciamo riferendoci alla grandezza del frame espressa in pixel. Tale grandezza è una convenzione: teoricamente potremmo fare un filmato di qualsiasi dimensione. Tuttavia l’industria broadcast ha stabilito delle regole e delle risoluzioni standard. Ecco le più importanti e diffuse.

Principali risoluzioni video broadcast
Alcune fra le risoluzioni video più utilizzate oggi nel mercato broadcast.
  • 4K – 409642160 Come potete vedere dall’immagine qui sopra un video in 4K ha una risoluzione importante. Un video prodotto in 4k sicuramente avrà una qualità ottima ma attenzione!!! Come vedremo fra qualche capitolo poter girare e lavorare un filmato in 4k richiede un’attrezzatura adeguata, a meno che non si voglia passare intere ore ad imprecare contro la tecnologia 🙂
  • Full HD – 1920×1080 È sicuramente il formato oggi più diffuso, un ottimo compromesso fra qualità e prestazioni in fase di lavorazione. Ormai tutti hanno in casa un dispositivo in grado di gestire contenuti multimediali in Full HD e anche sul web questa risoluzione sta prendendo piede.
  • HDTV 1280×720 Chiamata anche HD Ready è la risoluzione più diffusa in rete. Un video in 720p (vedremo più avanti il significato della lettera “p”) garantisce una buona qualità e un’ottima esperienza di fruizione da parte degli utenti del web.
  • Obsoleti – Altri standard (come il PAL o l’NTSC) sono ormai obsoleti e poco utilizzati.

Altri tipi di risoluzione: il problema dei dispositivi mobili e la flessibilità del web

Come detto le risoluzioni video appena elencate sono solo delle convenzioni. Su internet esistono video con le risoluzioni più disparate! Esistono Player che riproducono video con una risoluzione di 620×480 pixel e alcuni siti (soprattutto i social network) che erogano contenuti “quadrati” (ad esempio di 720×720 o 1080×1080 (è il caso di Instagram, ad esempio) o verticali (1080×1920).

Quando si inizia a montare è bene domandarsi:

  • Quale risoluzione hanno i file sorgente (i video) che devo lavorare?
  • A quale risoluzione devo esportare il video finale?
  • Dove verrà distribuito il video che andrò ad esportare?

Quando condivido una foto su Instagram, qual è la risoluzione dell’immagine?

Quali sono i requisiti per i video da caricare su IGTV?

Risoluzioni video consigliate per youtube e prodotti google

Nel prossimo capitolo vedremo un’altra caratteristica importantissima dei contenuti multimediali: il numero di fotogrammi per secondo (fps).


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Questo post ha 8 commenti

  1. buongiorno fabio,
    ho creato una timeline 25fps, importo i video e scopro che alcuni hanno frequenza 30 fps e altri 60 fps, perchè arrivano da sorgenti diverse. cosa devo fare?
    ho provato ad aggiungere una transazione di dissolvenza tra un file da 30 e uno da 60, il risultato è che non mi fa andare la transazione sul video da 60 fps e si sposta tutta sul video da 30.
    c’è un modo per uniformare tutti i video che utilizzo?

    grazie.
    approposito, corso fantastico!

    paolo


    paolo sabatini - 12 Ottobre 2020 - 16:48 Rispondi
    1. Ciao.
      Ecco due tutorial che puoi guardare:
      https://youtu.be/uxkxZkp6LSE sul numero di fotogrammi per secondo) e
      https://youtu.be/JRSFHN_l9XE sulla gestione delle transizioni in Premiere Pro.


      Fabio Ambrosi - 12 Ottobre 2020 - 19:18 Rispondi
    2. grazie Fabio, sono andato a vedere i link che mi hai segnalato, molto interessante, ho aggiunto input al mio apprendimento.
      ma non ho trovato risposta alla mia domanda: c’è un modo per uniformare tutti gli FPS che userò per il montaggio?
      non vorrei sbagliare ma credo che hai parlato di un programma installato insieme a Premiere Pro. come si utilizza per uniformare tutti i file che devo poi usare?

      ancora grazie!


      paolo sabatini - 12 Ottobre 2020 - 21:07 Rispondi
    3. No. Quello che chiedi lo fa già Premiere in background “accomodandosi” il framerate in base alla sequenza creata. La cosa migliore è fare il conforming ovvero riesportare tutto il girato allo stesso frame rate


      Fabio Ambrosi - 13 Ottobre 2020 - 10:05 Rispondi
    4. grazie fabio,
      sto seguendo il tuo corso e sono arrivato alla lezione 36 e ieri inserendo una dissolvenza ho notato che si spostava tutta a destra e non al centro tra le due clip. ho notato che le due clip avevano una fps30 e una fps60 e li mi sono bloccato, non so più come procedere.
      tieni conto che i miei filmati sono da cellulare con fps30/60 e anche 4k.
      inoltre vorrei prendere Osmo Poket che riprende addirittura in 4K 60fps.
      i 25fps con cui dovrò lavorare sono un problema. come devo procedere per fare la cosa giusta?
      PS.
      uso molto gli slowmotion o hyperlapse.

      grazie anticipatamente, e nel frattempo continuo le tue lezioni con entusiasmo.
      paolo


      paolo sabatini - 13 Ottobre 2020 - 10:36 Rispondi
    5. La transizione non viene messa al centro perché non c’è materiale con cui lavorare. I fotogrammi per secondo non c’entrano nulla. Quando lavori nella timeline il tempo di riproduzione è sempre quello della timeline. Se hai due clip una a 30fps e una a 1000 fps e la timeline è impostata a 25fps tutto verrà riprodotto a 25fps. Per la transizione guarda bene questo video https://youtu.be/JRSFHN_l9XE


      Fabio Ambrosi - 13 Ottobre 2020 - 12:04 Rispondi
  2. grazie


    Massimo - 9 Aprile 2020 - 17:10 Rispondi
    1. non sono un tecnico, ma credo che si possa definire l’unione di più video creandone una storia


      paolo sabatini - 12 Ottobre 2020 - 16:49 Rispondi