Lo scorso 6 aprile 2021 Morgan mise all’asta un suo brano inedito: “Premessa della premessa”. Chi si sarebbe aggiudicato il brano ne sarebbe diventato il proprietario e il titolare esclusivo. È un po’ come mettere all’asta un dipinto con la differenza, non da poco, che ad essere venduto non è stato un oggetto fisico bensì digitale. In un mondo dove la contraffazione è all’ordine del giorno e dove film e musica pirata spopolano da decenni come si può avere la certezza di acquistare un prodotto digitale, unico e autentico, e poterne vantare la titolarità? Impossibile, pensaranno in molti. Eppure grazie alla tecnologia NFT ciò è possibile e di questo parliamo in questo articolo: cos’è il Non-fungible token (NFT), come viene usato e perché è utile per l’arte digitale?
Il brano di Morgan “Premessa della premessa” è stato venduto per 21 mila euro con tecnologia Non-fungible token (NFT)
Prima di vedere cos’è il Non-fungible token e capire perché può essere così utile all’arte digitale torniamo a Morgan. L’asta del suo inedito andò bene e il brano “Premessa di una premessa” venne venduto con tecnologia Non-fungible token per la cifra di 10 ethereum (circa 21 mila euro). Come spiegò morgan stesso durante una diretta Instagam in un’intervista rilasciata a “Le Iene”
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Lui si porta a casa la copia digitale di quella che è la canzone. Lui si porta a casa un certificato che attesta che lui è il proprietario di quell’opera unica. Quindi la canzone, per la prima votla, diventa come un quadro. Un quadro è una cosa unica, la canzone in questo caso diventa una cosa unica che lui possiede e a quel punto sta a lui: lui la vuole mettere nel cassetto? La metterà nel cassetto. […] Ne diventa proprietario ma io rimango l’autore […] i diritti d’autore sono inalienabili in ogni caso e io sempre rimarrò colui che ha scritto il pezzo.
Trasformare un’opera d’arte digitale in qualcosa di unico e quindi con un valore intrinseco quantificabile. Questo è ciò che permette di fare questa nuova tecnologia. Ma cos’è il Non-fungible-token?
Cos’è la tecnologia NFT? Come funziona?
Ma come funziona la tecnologia NFT? Cos’è un Non-fungible Token? Nel corso base di informatica e nuove tecnologie presente su questo sito abbiamo visto come tutto quello che è digitale è in realtà composto da una lunga sequenza di 0 e di 1 (i bit). Il primo passo da fare per usare la tecnologia NFT è quindi avere una versione digitale di ciò che si sta vendendo. L’oggetto digitale (quindi la lunghissima sequenza di 0 e di 1) viene quindi compressa con un processo non invertibile conosciuto come hashing. Colui che possiede l’oggetto ditiale può calcolare il codice hash mentre non è possibile il processo inverso. In altre parole all’opera viene associato un codice univoco e irreversibile che successivamente viene memorizzato su una blockchain (la tecnologia per capirci con cui funzionano le cryptovalute).
Cos’è quindi la tecnologia Non-fungible token? È quella tecnologia che permette di certificare l’autenticità di un oggetto digitale poiché associato ad un codice (l’hash) univoco e impossibile (ad oggi) da violare. Grazie alle blockhain poi è possibile tenere traccia di tutte le vendite e di tutti i passaggi di proprietà dell’opera stessa.
Il futuro dei Non-fungible token: una bolla destinata ad esplodere?
Abbiamo visto cos’è un Non-fungible token ma un lettore attento si domanderà: è una bolla destinata ad esplodere? Avranno futuro? Verrà superata? Per quanti riguarda l’ultima domanda la risposta è certamente sì, tutte le tecnologie prima o poi diventano obsolete. Quello è interessante capire è se questa tecnologia prenderà piede e se è destinata a durare nel tempo. Le criticità sono molte (ad esempio in un hash non è possibile memorizzare grandi quantità di dati perché questi appesantirebbero le blockchain) e la stessa inviolabilità del token potrebbe essere messa in discussione da sistemi di elaborazione dati sempre più veloci e potenti.
Il primo twit della storia battuto all’asta per 3 milioni di dollari
Prevedere oggi come evoleverà questa tecnologia è forse prematuro. Al momento qualcuno ha pensato bene di investirci per guadagnare. Morgan non è stato il sole e non è stato il primo al mondo a mettere all’asta un oggetto digitale autentico. Nel marzo del 2021 fece notizia la vendita all’asta del primo twit della storia per mano del suo autore Jack Dorsey, il papà di twitter. Il primo cinguettio (avvenuto il 21 marzo del 2006) è stato ceduto con tecnologia NFT per la modifa cifra di 2.915.835,72 dollari.
just setting up my twttr
— jack⚡️ (@jack) March 21, 2006
Se pensate che 3 milioni di euro sia una cifra spropositata per un oggetto intangibile come un’immagine digitale sappiate che la cifra è ben lontana dal record. Sempre qualche mese fa Mike Winkelmann (artista digitale conosciuto con lo pseudonimo di Beeple) vendetta all’asta con tecnologia Non-fungible token una sua opera per la modica cifra di quasi 70 milioni di dollari. L’asta fu svolta da Christie’s e ad essere ceduto fu un enorme file jpg intitolato “The first 5,000 days”.