Il 19 luglio 2020 alle ore 23:58 ore italiane gli Emirati Arabi Uniti hanno spedito su Marte la sonda Hope. Il lancio è avvenuto dalla base spaziale di Tanegashima (in Giappone) e da febbraio 2021 (data di arrivo prevista) inizierà a studiare l’andamento del clima giornaliero del pianeta rosso.
Gli Emirati Arabi Uniti inviano una sonda su Marte con lo scopo di studiarne l’atmosfera
Il progetto degli Emirati Arabi Uniti è molto ambizioso: inviare su Marte una sonda per studiarne l’atmosfera e l’evoluzione del clima durante un giorno solare. La missione è partita il 19 luglio alle ore 23:58 ore italiane con l’aiuto dell’agenzia spaziale giapponese che ha messo a disposizione il razzo H-IIA. Il viaggio della sonda durerà circa sei mesi e l’arrivo in orbita è previsto per il prossimo mese di febbraio.
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— ??Curtis S. Chin (@CurtisSChin) July 20, 2020
La missione ha anche lo scopo di celebrare i 50 anni di vita degli Emirati Arabi Uniti
Lanciare la sonda durante l’estate 2020, senza cambiamenti di programma, è stato di particolare importanza per gli Emirati Arabi Uniti. L’arrivo della sonda su Marte nel febbraio 2020 coinciderà con le celebrazioni per la nascita del giovane stato. L’idea di lanciare una sonda in orbita sul pianeta rosso risale al 2014 e i giovani ingegneri hanno avuto solo sei anni e 200 milioni di dollari di investimenti per portare a termine il lavoro.
La missione ha visto la collaborazione anche di altri stati
L’analisi dell’atmosfera marziana è una missione che ha visto collaborare gli Emirati Arabi Uniti con università e centri di ricerca internazionali. La sonda Hope infatti utilizzerà tecnologia statunitense per lo studio degli strati atmosferici del pianeta rosso. Al progetto hanno collaborato le università di Colorado, Arizona e California.
Nonostante qualche paura nei momenti successivi al lancio (un pannello solare sembrava non essersi aperto correttamente) tutto è andato bene. Nei prossimi giorni il team analizzerà i dati provenienti dalla sonda ed effettuerà alcuni aggiustamenti alla traiettoria del veicolo. Ma non è finita qui, la parte difficile arriverà a febbraio quando Hope dovrà entrare nell’orbita marziana:
È un bersaglio molto piccolo. È come se un arciere dovesse centrare un bersaglio di appena due millimetri da un chilometro di distanza. Non è roba per deboli di cuore.
Così ha dichiarato Pete Withnell, capo progetto missione dell’Università del Colorado, durante la conferenza stampa a margine del lancio di oggi.