www.fabioambrosi.it

L’Europa condanna (ancora) Google: multa da 4,1 miliardi di euro per Abuso di posizione dominante

Pubblicato da Fabio Ambrosi il 14/09/2022 - 14:48
Motori di ricerca: Google

Il braccio di ferro fra le grandi società hi-tech e l’Unione Europea ha una storia lunga e ricca di colpi di scena. Negli anni 90 Microsoft venne accusata da più parti di sfruttare la propria posizione dominante per distribuire il suo sistema operativo (Windows) sui PC degli utenti. Al giorno d’oggi i dispositivi più utilizzati non sono più i desktop ma gli smartphone e a dover fare i conti con l’accusa di posizione dominante mossa dall’Europa è Google. L’Europa ha infatti confermato una condanna del 2018 nei confronti di Google imponendo alla società statunitense una multa da 4.1 miliardi di euro. Mountain View probabilmente farà ricorso (l’ultimo possibile) ma di cosa si tratta? Di cosa è accusata esattamente Google?

Bandiere Unione Europea

Potrebbe interessarti anche

Come personalizzare l’aspetto di Google Chrome: cambiare foto di sfondo e colori
Come personalizzare l’aspetto di Google Chrome: cambiare foto di sfondo e colori
Usare i Plugin di ChatGPT per leggere documenti Pdf e lavorare con le immagini. La guida per tutti
Usare i Plugin di ChatGPT per leggere documenti Pdf e lavorare con le immagini. La guida per tutti
Google Fiber (la fibra di Google) testerà connessioni ad internet fino a 20 gb/s e il wifi 7
Google Fiber (la fibra di Google) testerà connessioni ad internet fino a 20 gb/s e il wifi 7
George R.R. Martin e altri scrittori contro ChatGPT: ha violato il copyright
George R.R. Martin e altri scrittori contro ChatGPT: ha violato il copyright

Perché l’Unione Europea contesta a Google un abuso di posizione dominante? Perché l’Europa ha confermato la multa da 4.1 miliardi di euro a Google?

L’Europa ha confermato la multa a Google per “Abuso di posizione dominante”. Mountain View rischia di pagare una multa da 4.1 miliardi di euro ma perché? Cosa vuol dire “Abuso di posizione dominante“? Per rispondere a quest’ultima domanda basta andare sul sito dell’AgCom (l’Autorità Garante delle Comunicazioni e del Mercato) dove si apprende che

Un’impresa detiene una posizione dominante quando può comportarsi in modo significativamente indipendente dai concorrenti, dai fornitori e dai consumatori. Ciò avviene, in genere, quando detiene quote elevate in un determinato mercato.

In altre parole se produci un software che tutti usano in tutto il mondo hai una posizione dominante sul mercato. Se sfrutti questa tua superiorità per dettare le regole, schiacciando così la concorrenza, rischi di fare un abuso. Ecco perché l’Europa ha confermato la multa da 4.1 miliardi di euro a Google che – di fatto – detiene una grande fetta di mercato nel mondo degli smartphone (con il suo sistema operativo Android e il suo browser Google Chrome) e con servizi come il motore di ricerca, Gmail.

Di cosa viene accusata Google?

Il caso nacque nel 2018 quando Google venne accusata di applicare restrizioni ai produttori di smartphone e agli operatori telefonici (nelle sim) per favorire l’utilizzo della ricerca Google e di altri servizi. 4 anni fa quindi Mountain View venne condannata a pagare oltre 4.3 miliardi di euro di multa. Google ha fatto ricorso non condividendo le conclusioni della Commissione Europea. Oggi la nuova sentenza che, di fatto, respinge l’appello:

 “Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di reti mobili, al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca. Al fine di tener conto in modo migliore della gravità e della durata dell’infrazione, il Tribunale giudica tuttavia appropriato infliggere a Google un’ammenda di importo pari a 4,125 miliardi di euro al termine di un ragionamento che si discosta, su taluni punti, da quello della Commissione.
Il ricorso proposto da Google è essenzialmente respinto dal Tribunale, il quale si limita ad annullare la decisione soltanto nella parte in cui essa constata che gli accordi di ripartizione del fatturato per portafoglio costituirebbero, di per se stessi, un abuso. Tenuto conto delle circostanze specifiche del caso, il Tribunale giudica parimenti adeguato, in applicazione della sua competenza estesa al merito, di determinare l’importo dell’ammenda inflitta a Google come pari a 4,125 miliardi”.

Google – fra un paio di mesi – potrebbe fare ricorso alla Corte di Giustizia Europea per chiedere un ulteriore valutazione del caso.

Questo articolo ha attinto alle seguenti fonti:


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *