L’Institute for Economics & Peace ha stilato un rapporto sul livello della serenità sociale nel mondo. La ricerca calcola il Global Peace Index 2020, un indice che, prendendo in considerazione diverse variabili (come la presenza di conflitti, la sicurezza percepita e il tasso di violenza) classifica i vari paesi in base al tasso di tranquillità e di pace sociale. L’Italia, lo diciamo subito, non compare fra i 25 paesi più tranquilli socialmente.
Il Global Peace Index 2020 è un rapporto sulla serenità sociale nel mondo stilato dall’Institute for Economics & Peace
La quattoricesima edizione del Global Peace Index (GPI) classifica 163 territori e paesi indipendenti in base al loro livello di tranquillità sociale. A stilare il rapporto l’Institute for Economics & Peace, un think tank fondato da Steve Killelea nel 2007, impegnato nello sviluppo di metriche per analizzare e misurare i livelli di pace, serenità sociale e benessere economico dei vari paesi analizzati.
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Il GDP copre circa il 99.7% della popolazione mondiale e monitora 23 indicatori qualitativi e quantitativi usando le fonti più attendibili a disposizione. L’obiettivo è misurare il livello di pace di una determinata area geografica analizzando tre ambiti sociali: la sicurezza, il coinvolgimento in conflitti bellici interni ed eterni e il livello di militarizzazione. Rispetto agli anni passati il Global Peace Index 2020 ha inserito anche il COVID-19 fra gli indicatori utilizzati analizzandone gli effetti e le ripercussioni avuti sulla pace sociale.
I risultati del GPI 2020: meno pace sociale e maggiori tensioni interne
In generale il Global Peace Index 2020 segnala un deterioramento della serenità sociale dello 0,34% con 80 paesi che registrano un miglioramento della pace sociale e 81 che invece perdono posizioni. Complici – ed era facile immaginarlo – le tensioni e il senso di incertezza causate dalla pandemia da Covid-19 che sta interessando tutto il mondo. Nel rapporto si legge infatti
I risultati quest’anno mostrano che il livello di serenità gloable si è deteriorato, con il punteggio medio per paese sceso dello 0.34%. Questo è il nono deterioramento nella pace globale registrato negli ultimi dodici anni, con 81 paesi in miglioramento e 80 in peggioramento rispetto all’anno passato. Nel 2020 il GPI rivela un mondo in cui i conflitti e le crisi emerse negli ultimi dieci anni hanno iniziato a scemare ma solo per lasciare il posto a una nuova ondata di tensione e incertezza causata dalla pandemia da COVID-19.
L’Islanda è il paese in cui il livello di tensioni sociali e di incertezza è più basso. All’ultimo posto della classifica troviamo l’Afganistan
Secondo quanto emerso dal Global Peace Index 2020 l’Islanda rimane (fin dal 2008) il paese più calmo e tranquillo al mondo. A chiudere la classifica de 163 territori analizzati l’Afganistan seguito da Siria, Iraq e Sud Sudan.
Nel complesso, negli ultimi 10 anni, si è visto un deterioramento della pace sociale del 2,5%. Nello specifico 15 dei 23 indicatori utilizzati hanno perso punti se comparati a quelli registrati nel 2018.
Come detto nell’introduzione l’indagine analizza tre aspetti della vita sociale: la sicurezza, il coinvolgimento in conflitti bellici interni ed esterni e il livello di militarizzazione. In particolare il tasso di partecipazioni a guerre è aumentato del 6.8% mentre il grado di sicurezza e protezione è sceso del 3%.
Terrorismo e conflitti interni hanno maggiormente contribuito al deterioramento del senso di pace a livello globale. 97 paesi registrano un aumento nelle attività terroristiche mentre solo 43 hanno livelli inferiori.
Le prime dieci posizioni del Global Peace Index 2020
Ma veniamo alla classifica dei dieci paesi in cui è stato registrato un tasso di serenità e pace sociale migliore nell’ultimo anno. Come anticipato al primo posto troviamo per il dodicesimo anno consecutivo l’Islanda seguita da Nuova Zelanda, Portogallo, Austria e Danimarca. Al sesto posto troviamo il Canada seguito da Singapore e dalla Repubblica Ceca (in discesa di una posizione rispetto all’anno scorso). Al decimo posto incontriamo la svizzera. L’Italia è un po’ più giù, alla posizione n° 31 in salita di sei posizioni rispetto al rapporto del 2019.
Le ultime dieci posizioni della GPI 2020
Come detto chiude la classifica l’Afganistan, seguito da Siria, Iraq, Sud Sudan, Yemen, Somalia, Libia, Repubblica Democratica del Congo e dalla Repubblica Centro Africana. La Korea del Nord (forse un po’ a sorpresa) è alla 151^ posizione seguita da Turchia e Venezuela.