Come hanno reagito gli italiani al lockdown imposto per contrastare il Covid-19? Come sono state vissute le restrizioni istituite per contrastare il contagio? Un’indagine dell’ISTAT, pubblicata lo scorso 25 maggio 2020, fotografa la fiducia nelle istituzioni e nelle scelte del governo.
Il 91,2% degli italiani favorevole al lockdown imposto per contrastare il Covid-19
Secondo l’indagine dell’ISTAT il 91,2% degli intervistati
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ha considerato utili le regole imposte per contrastare l’evoluzione della pandemia. L’89,5% ha percepito come “chiare” le indicazioni su come comportarsi per contenere il contagio.
Alta anche la fiducia espressa verso il personale medico e paramedico e verso la Protezione Civile. Il 79,2% degli itlaliani sarebbe stato anche cautamente ottimista circa una risoluzione della situazione.
Quali precauzioni sono state adottate per contrastare il diffondersi della pandemia?
Gli italiani, rispettosi del lockdown, per contrastare il covid-19 avrebbero dichiarato inoltre
- l’89,1% di aver fatto uso della mascherina (chi non ha affermato di non averla usata ha incolpato per il 31,3% l’impossibilità di procurarsene una)
- il 92,4% di aver rispettato la distanza di sicurezza
- Le mani sarebbero state lavate in media 11,6 volte al giorno e 5,1 volte con il disinfettante.
- Il 72% di non essere uscito di casa.
La maggior parte degli intervistati ha usato parole positive per descrivere il clima familiare
3 cittadini italiani su 4 hanno usato parole positive per descrivere il clima familiare durante il lockdown anti covid-19. Tuttavia (e questo non è stato cercato dall’ISTAT) sarebbero aumentati i casi di maltrattamenti in famiglia. Su questo tema, delicato e importante da affrontare in un paese civile, si sono espresse molte associazioni. Sul sito di Amnesy International si legge:
In Italia, secondo le statistiche del Telefono Rosa, le chiamate, rispetto a quelle dello stesso periodo del 2019, nelle prime due settimane di marzo sono diminuite del 55,1% da 1.104 sono passate a 496, per poi registrare un cambiamento di rotta durante la seconda metà marzo. La rete D.i.Re ha invece registrato una crescita esponenziale con circa 2900 casi di donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza nel mese di marzo, oltre il 74% rispetto alla media mensile registrata nel 2018 (ultimo anno in cui dati sono disponibili). Le maggiori richieste di aiuto sono arrivate dalla Lombardia e dalla Toscana.
Metodologie della ricerca condotta dall’ISTAT
La ricerca è stata condotta fra il 5 e il 21 aprile 2020 su un campione di 3 mila unità. La tecnica di rilevazione scelta è stata la tecnica CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing ovvero tramite interviste telefoniche).
Per le rilevazioni si è diviso il campione in tre macro aree geografice:
- “Zona rossa” (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche);
- Resto del Nord più Centro (Valle d’Aosta, province autonome di Trento e Bolzano, Friuli, Liguria, Tosca, Umbria
e Lazio); - Mezzogiorno (Sud e Isole).