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Microsoft, Amazon e IBM sospendono la distribuzione delle tecnologie per il riconoscimento facciale

Pubblicato da Fabio Ambrosi il 11/06/2020 - 21:44
Riconoscimento Facciale

La privacy e la tutela dei dati sensibili non è qualcosa da proteggere e tutelare solo online. Anche nella vita reale le moderne tecnologie basate sull’intelligenza artificiale possono essere usate per riconoscere i volti delle persone partendo da video o fotografie. È il “riconoscimento facciale” (face recognition), tecnologia basata sul machine learning che permette ad un software di capire chi è la persona (o le persone) che compaiono in un video o in una fotografia. Dopo le manifestazioni di protesta contro il razzismo, a seguito della morte di George Floyd, Microsoft, Amazon e IBM hanno annunciato l’intenzione di sospendere la vendita e la distribuzione delle tecnologie per il riconoscimento facciale, a disposizione dele forze dell’ordine.

Amazon annuncia l’intenzione di sospendere per un anno alle forze dell’ordine la fornitura di tecnologie per il riconoscimento facciale

La tecnologia sviluppata da Amazon per il riconoscimento facciale si chiama “Amazon Rekognition”. Questa tecnologia non è di pubblico dominio e Amazon fino ad ora ne ha concesso l’utilizzo solo ad alcune organizzazione impegnate nel salvataggio di persone vittime dei trafficanti umani e alla polizia. Il 25 maggio scorso la morte di George Floyd ha scosso gli Stati Uniti (e non solo) e Amazon ha in queste ore annunciato l’intenzione di sospendere la licenza di utilizzo di “Amazon Rekognition” alle forze dell’ordine. Nel comunicato si legge:

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Stiamo avviando un anno di moratoria nei confronti dell’utilizzo da parte della polizia della tecnologia di Amazon per il riconoscimento facciale. Continueremo a permettere alle organizzazioni come Thorn, il centro internazionale per i bambini scomparsi, e Marinus Analytics l’utilizzo di Amazon Rekognition per aiutare nel salvataggio delle vittime del traffico umano e riunire i bambini scomparsi con le loro famiglie.
Riteniamo che i governi debbano prevedere leggi più stringenti per regolamentare l’uso etico della tecnologia per il riconoscimento facciale e, in questi giorni, il Congresso sembra pronto a portare avanti questa sfida. Speriamo che questo anno di moratoria dia al Congresso abbastanza tempo per implementare regole appropriate e noi siamo pronti ad aiutare ove richiesto.

Arvind Krishna: IBM si oppone e non giustificherà l’uso di alcua tecnologia per la sorveglianza di massa

Ad Amazon ha fatto eco IBM che, per voce del suo amministratore delegato Arvind Krishna, in una lettera al Congresso degli Stati Uniti ha annunciato:

IBM si oppone e non giustificherà l’uso di alcuna tecnologia, inclusa quella per il riconoscimento facciale offerta da altre aziende, per la sorveglianza di massa, la profilazione raziale, la violazione dei diritti umani di base e della libertà, o per qualunque scopo che non coincida con quelli che sono i nostri valori e i Principi di Fiducia e Trasparenza. Crediamo che sia il momento di iniziare un dialogo a livello nazionale su se e come la teconologia per il riconoscimento facciale debba essere impiegata dalle agezie per l’ordine pubblico.

Queste parole fanno ben sperare ma, per completezza, va ricordato che nel marzo del 2019 proprio IBM venne accusata di aver usato le fotografie degli utenti di Flicker per portare avanti le ricerche sul face recognition.

Microsoft non venderà alla polizia le proprie teconologie per il face recognition fino a quando non ci sarà una legge che la regolamenti

Per ultima, in ordine temporale, si è accodata anche Microsoft. In un’intervista realizzata dal Washington Post il presidente Brad Smith ha annunciato:

Non venderemo tecnologie per il riconoscimento facciale ai dipartimenti di polizia negli Stati Uniti fino a quando non ci sarà una legge nazionale che possa garantire i diritti umani e che sia in grado di regolamentarla

Image via www.vpnsrus.com


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