Perché “Non è l’Arena” di Massimo Giletti non andrà più in onda su La7? Diciamolo subito: non ci sono certezze su questo tema e rispondere a questa domanda con certezza non è possibile. Quelle che seguono sono speculazioni derivate dalle dichiarazioni raccolte in queste ore da siti di informazioni e trasmissioni tv. Perché “Non è l’Arena” di Giletti non andrà in onda domenica sera su La7? Molte le ipotesi.
Dopo sei anni di dirette, ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti è stata sospesa da La7. La notizia ha colto di sorpresa molti poiché il palinsesto prevedeva puntate fino al prossimo mese di giugno. La decisione dei vertici de La7 è stata comunicata attraverso un comunicato ufficiale, nel quale hanno ringraziato Giletti “per il lavoro svolto con passione e dedizione”, annunciando che lo stesso rimarrà a “disposizione” dell’azienda.
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Perché “Non è l’Arena” di Massimo Giletti è stata cancellata dai palinsesti de la7? Le ipotesi sulla sospensione del programma
Molti in queste ore si stanno chiedendo perché “Non è l’Arena”, il talk condotto da Massimo Giletti su La7, non andrà più in onda. Fra le ipotesi vi sarebbero alcuni contrasti con Urbano Cairo che non avrebbe gradito i recenti rumors su un possibile rientro di Giletti in Rai. Questa ipotesi è stata smentita sia da Giletti sia da Cairo. Tuttavia, secondo Dagospia, ci sarebbero degli accertamenti in atto da parte della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) sulle interviste rilasciate a Massimo Giletti da Salvatore Baiardo.
Baiardo era stato intervistato lo scorso novembre durante lo speciale “Fantasmi di Mafia”, dove aveva parlato della malattia di Matteo Messina Denaro, anticipandone una potenziale cattura, cosa poi effettivamente avvenuta due mesi dopo, mettendo fine a decenni di latitanza del boss di Castelvetrano. Giletti, stando a quanto scritto da alcuni quotidiani, per le interviste a Baiardo avrebbe riconosciuto compensi per un totale di 30 mila euro. Baiardo smentisce affermando che i gettoni per partecipare al programma sarebbero stati molti meno e tutti dichiarati e tracciabili.
La fotografia – la cui esistenza è da verificare – al centro delle indagini della DIA
La sospensione di “Non è l’Arena” di Massimo Giletti è insomma al centro di un mistero che coinvolge l’antimafia, la politica e una foto compromettente. Salvatore Baiardo, ex factotum dei fratelli mafiosi Graviano, avrebbe infatti rivelato informazioni delicate a Giletti spingendolo a rivolgersi ai magistrati antimafia. Tra queste vi sarebbe (il condizionale è d’obbligo) l’esistenza di una foto che ritrarrebbe Berlusconi, il generale Delfino e uno dei fratelli Graviano. Baiardo sostiene però che la foto non esista.
“Non è l’Arena” di Massimo Giletti chiuso dai vertici de La7 perché costava troppo?
Alcuni sospettano che la sospensione del programma nasconda motivi legati al caso Baiardo, mentre altre fonti all’interno della rete televisiva sostengono che la questione sia legata ai costi eccessivi e alla gestione controversa del programma. Baiardo intanto in questi giorni si sarebbe rivolge a Mediaset, di proprietà di Berlusconi, affermando che lì gli verrà garantita una maggiore libertà d’espressione.
Chi è Salvatore Baiardo e quali sono le sue relazioni con la mafia
Ma chi è Salvatore Baiardo e cosa c’entra con Massimo Giletti? Ufficialmente gelataio ad Omegna, Baiardo, di origine palermitana, era stato condannato per favoreggiamento aggravato perché aveva curato la latitanza dei boss stragisti Giuseppe e Filippo Graviano, catturati nel 1994. Proprio in quel periodo, Baiardo aveva reso dichiarazioni alla DIA di Firenze, dove si indaga tuttora sui mandanti occulti delle stragi ma le sue rivelazioni non furono ritenute credibili. Personaggio ben noto ai magistrati e agli investigatori Baiardo aveva sostenuto che dell’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino, mai ritrovata, esisterebbero diverse copie, precisando comunque di non essere “un portavoce dei Graviano”, anche perché, essendo i due boss reclusi al 41 bis, veicolare i loro messaggi all’esterno avrebbe determinato una sua incriminazione.
La reazione di Massimo Giletti alla sospensione di ‘Non è l’Arena’ da La7
“Prendo atto della decisione di La7. In questo momento, l’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, vengono lasciate per strada”, ha commentato Giletti commentando la decisione di chiudere “Non è l’Arena” presa dai vertici de La7.
La carriera di Massimo Giletti e le sue trasmissioni televisive
Nel 1988, Giletti ha fatto il suo esordio come giornalista nella redazione di Mixer. Nel 1994, il debutto come conduttore televisivo in “Mattina in famiglia” e in “Mezzogiorno in famiglia” su Rai 2. Dal 1996 al 2001 è il presentatore di “I fatti vostri” e nel 2002 di “Casa Raiuno”. Nel 2004 presenta “Domenica In” insieme a Mara Venier. Dal 2005 fino al 2016 conduce il talk-show “L’arena” e nel 2017 passa a La7 per condurre “Non è l’arena“.
Giletti sotto scorta e il sostegno di Matteo Salvini
Dal 2020, Giletti vive sotto scorta a causa delle minacce di morte ricevute, proprio da Filippo Graviano, in seguito ad alcuni servizi sulle scarcerazioni di mafiosi durante i primi mesi della pandemia. “Sospeso il programma di Giletti su La7: il mio abbraccio a Massimo e alla sua squadra. L’ho sempre stimato e spero di rivederlo in video al più presto”, ha scritto su Twitter il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Sospeso il programma di Giletti su La7: il mio abbraccio a Massimo e alla sua squadra.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 13, 2023
L’ho sempre stimato e spero di rivederlo in video al più presto.
Il futuro di Massimo Giletti e la possibilità di un ritorno in Rai
Il possibile rientro in Rai di Massimo Giletti, dopo la sospensione di ‘Non è l’Arena’, è diventato un argomento di grande interesse tra gli addetti ai lavori e il pubblico. Tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi, il ritorno del conduttore televisivo sulla rete di Stato sembra essere diventato più complicato. La Rai, in quanto emittente pubblica, potrebbe essere più cauta nell’accogliere nuovamente Giletti.
