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PizzaGPT: l’alternativa italiana a ChatGPT dopo il blocco in Italia voluto dal Garante della Piracy

Pubblicato da Fabio Ambrosi il 05/04/2023 - 22:07
Dopo il blocco del Garante della privacy arriva pzizaGpt, l'alternativa italiana a chatGpt

Il Garante della Privacy ha recentemente bloccato l’accesso a ChatGPT in Italia, accusando OpenAI di aver raccolto e conservato illecitamente dati personali e di non aver dotato la piattaforma di sistemi per la verifica dell’età degli utenti. In risposta a questa situazione, un ingegnere software italiano, Lorenzo Cella, ha creato PizzaGPT, considerato fin da subito come l’alternativa italiana a chatGpt, accessibile agli italiani che utilizza le API a pagamento di OpenAI.

PizzaGpt, l'alternativa italiana a chatGpt dopo il blocco voluto dal Garante della privacy
PizzaGpt, l’alternativa italiana a chatGpt dopo il blocco voluto dal Garante della privacy

Che cos’è pizzaGpt e perché viene considerata l’alternativa a chatGpt?

PizzaGPT, alternativa a ChatGPT, è un’applicazione di intelligenza artificiale che simula e elabora conversazioni umane. Il sito web dedicato (https://www.pizzagpt.it/) offre l’accesso al chatbot e la possibilità di “donargli una pizza” per coprire i costi delle API e mantenere attivo il progetto. Attualmente, migliaia di utenti stanno utilizzando PizzaGPT, e il traffico sul portale è aumentato di ben 4 volte, con 1200 utenti ogni 30 minuti.

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Blocco di ChatGPT in Italia: anche altri paesi valutano provvedimenti

PizzaGpt è l’alternativa a chatGpt che permette agli italiani di usare la famosa chat intelligente di OpenAI. Nel frattempo però la decisione del Garante italiano ha sollevato l’attenzione di altri paesi. Francia, Germania, Irlanda e Canada stanno valutando il blocco di ChatGPT per proteggere la privacy dei loro cittadini. Le autorità tedesche per la protezione dei dati stanno cercando di unirsi all’Italia e di imporre il ban a ChatGPT in Germania, mentre il Garante Irlandese per la Protezione dei Dati ha confermato di essere in contatto con il regolatore italiano e di coordinarsi con tutte le autorità di protezione dei dati dell’UE in relazione a questa questione. C’è da scommettere che nasceranno cloni come pizzaGpt per dare un’alternativa a chatGpt nei paesi dove dovesse entrare un blocco simile a quello scattato in Italia.

L'interfaccia di pizzaGpt, l'alternativa italiana a chatGpt
L’interfaccia di pizzaGpt, l’alternativa italiana a chatGpt

Il caso di ChatGPT solleva interrogativi sul futuro dell’intelligenza artificiale e sulla necessità di linee guida chiare per l’utilizzo delle tecnologie AI, in particolare in relazione ai dati personali e alla privacy. Nel frattempo, iniziative come PizzaGPT dimostrano che l’intelligenza artificiale può essere un’occasione di sviluppo e innovazione per i paesi se utilizzata con consapevolezza e responsabilità. Resta tuttavia da vedere se PizzaGPT continuerà a crescere e a evolversi o se scomparirà quando ChatGPT tornerà disponibile in Italia e negli altri paesi.

Cosa sta facendo OpenAI per sbloccare chatGpt in Italia?

PizzaGpt, l’alternativa a chatGpt, sta risquotendo successo perché il Garante della Privacy ha bloccato la chat di OpenAI per il mancato rispetto del GDPR, il regolamento europeo sui dati personali. OpenAI intanto sta lavorando per risolvere i problemi sollevati dal Garante italiano e ripristinare l’accesso a ChatGPT nel Paese. Tuttavia, l’emergere di alternative come PizzaGPT solleva interrogativi sul ruolo delle autorità nella regolamentazione delle tecnologie emergenti e sull’equilibrio tra innovazione e protezione dei dati personali.

La situazione attuale mette in luce l’importanza di un dialogo costruttivo tra le aziende tecnologiche, i regolatori e gli utenti per garantire che l’intelligenza artificiale possa essere sfruttata in modo sicuro e responsabile. Allo stesso tempo è fondamentale che gli utenti siano consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di queste piattaforme e delle misure di protezione necessarie per tutelare la loro privacy.

Il caso di PizzaGPT e ChatGPT evidenzia le sfide poste dall’intelligenza artificiale in termini di privacy e sicurezza. È fondamentale che le aziende, i regolatori e gli utenti lavorino insieme per trovare un equilibrio tra l’adozione di queste tecnologie rivoluzionarie e la protezione dei dati personali. Solo così si potrà garantire uno sviluppo sostenibile e responsabile dell’intelligenza artificiale, che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti.


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