Cosa vuol dire normalizzare l’audio? Quando conviene normalizzare i nostri progetti multimediali? Sono due domande a cui tenteremo di dare risposta nel video tutorial di oggi. Spesso si pensa che normalizzare l’audio sia la strada giusta da percorrere per far suonare bene i nostri video. Spesso si pensa che utilizzando questa funzione nei nostri filmati il volume sarà automaticamente livellato e pronto per la distribuzione. Non è sempre così e vedremo come non cadere in questo tranello. Prima di proseguire consiglio di guardare il tutorial dedicato alle caratteristiche principali dell’audio digitale.
Cosa vuol dire normalizzare l’audio?
Una domande semplice: cosa vuol dire normalizzare l’audio? Cosa succede quando utilizziamo questa funzione (su qualunque software)? “Normalizzare” vuol dire “portare alla normalità” ma quando parliamo di audio cosa vuol dire normale? Facciamoci aiutare da Wikipedia per comprendere meglio il concetto:
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La normalizzazione audio è il processo di aumento o riduzione dell’ampiezza di un segnale audio. Di solito il processo consiste nel rendere massimo il livello di un segnale audio senza introdurne distorsione.
Normalizzare può essere inteso quindi come quel processo che ci aiuta a portare il volume di un’audio ad un determinato valore (vicino a 0dB). Mi rendo conto che forse ancora quanto detto può non essere molto chiaro. Per comprendere meglio il concetto di normalizzazione facciamoci aiutare da un’immagine.
Come potete vedere dall’immagine l’onda sonora ha due picchi (due punti in cui l’intensità, il volume, è molto più alto della media). Quello che vorremmo fare normalizzando è aumentare il volume dell’intero file sonoro senza generare distorsioni, evitando cioè che quei picchi raggiungano o superino gli 0dB.
Quando dobbiamo normalizzare è importante tenere d’occhio i picchi ovvero quei punti dell’onda sonora più intensi degli altri. Nell’immagine ho evidenziato un picco, quello più significativo, di rosso.
Cosa succede all’onda sonora quando normalizziamo?
Dopo aver visto cosa significa normalizzare cerchiamo ora di capire cosa accade all’onda sonora quando normalizziamo. Prendiamo come riferimento sempre l’immagine di sopra. Come potete vedere il picco evidenziato in rosso è il punto dell’onda sonora che più si avvicina agli 0dB (il punto a cui vogliamo tendere senza toccarlo). Quando normalizziamo l’audio il software (qualunque software utilizzi questa funzione) individua questo picco massimo e lo alza (o lo abbassa) del numero di decibel necessario per portarlo al valore da noi espresso. Facciamo un esempio pratico utilizzando la forma sonora vista nell’immagine. Analizzando la forma d’onda con Adobe Audition il picco evidenziato in rosso (il picco massimo) ha un valore di -1,20 dB.
Ipotizziamo di voler normalizzare a -0,3 dB. Cosa accade? Il Software, dopo aver individuato il picco a -1,20 dB lo alzerà fino a portarlo a -0,3dB (quindi applicherà un aumento di volume all’intero audio di + 0,9 dB). Quello che è importante comprendere è l’aumento o il decremento di volume riguarda tutta la forma sonora. Come è possibile vedere dall’immagine qui sotto la normalizzazione di un’onda sonora non è molto utile per livellare il volume ma può essere d’aiuto ad alzare il volume senza distorcerlo. L’esempio che abbiamo fatto non è tuttavia utile neppure a quest’ultimo scopo perché se è vero che il volume viene alzato e porta il picco vicino a 0 dB il resto dell’onda sonora resta praticamente immutata. In questi casi o si isolano i picchi, abbassandoli manualmente, o si scelgono altre strade.
La normalizzazione dell’audio è quindi sempre da evitare per aumentare il volume di una traccia? Dipende da caso a caso
Da quanto detto fin’ora è quindi chiaro che normalizzare non è la panacea di tutti i mali. Utilizzare la normalizzazione dell’audio può aiutare molto ma dipende da caso a caso ed occorre sempre analizzare l’onda sonora per capire se questa funzione fa al caso nostro oppure no. L’esempio che abbiamo visto sopra è il classico esempio in cui normalizzare sicuramente non aiuta ad aumentare il volume della traccia audio perché se è vero che i picchi raggiungono il valore da noi desiderato il resto dell’onda resta praticamente allo stesso volume di prima. Esistono casi, tuttavia, in cui normalizzare può essere davvero molto utile. Guardate l’immagine sottostante.
Quando ci troviamo difronte ad un audio abbastanza omogeneo, senza picchi significativi, normalizzare l’audio può essere di grande aiuto per aumentare il volume dell’intera traccia audio senza rischiare di raggiungere o superare gli 0dB e distorcere di conseguenza il suono. Prima di procedere quindi è sempre opportuno buttare un occhio alla forma d’onda per decidere poi quale strada intraprendere per migliorare il suono. Non sempre la normalizzazione aiuta ma in molti casi è un alleato prezioso da tenere in considerazione. Nella prossima lezione vedremo un’altra funzione molto utile, il compressore audio, che aiuta a rendere un audio più uniforme.
Vedremo più avanti, nel tutorial dedicato al pannello guadagno audio di Adobe Premiere come normalizzare una clip audio.
Prima di tutto volevo ringraziarti per il grande lavoro che hai fatto con il tutorial…grazie
Volevo fare una domanda, forse per te sarà stupida, scusami ma sono una principiante. Se ho alcuni video con differenti volumi, come mi devo comportare? Portare tutti quelli con il volume basso allo stesso livello di quello con il volume alto o fare il contrario, cioè portare tutti quelli con il volume alto al livello del video con il volume più basso?…come ottengo il miglior risultato? E con quale sistema operare?
La risposta richiederebbe un intero corso sull’argomento 😊. Quello di cui parli è quello che in gergo si chiama missaggio. Intanto un buon punto di partenza è avere tutte le clip allo stesso volume (sempre se stiamo parlando di “parlato”). Una volta che hai tutte le clip ad un volume unico sarà più semplice mixare con la musica ed eventuali effetti.
Quale volume? In genere fare in modo che tutto modulo intorno ai -12db o -6db è un buon punto di partenza ma la cosa importante è stare lontani dagli 0dB (perché rischi di andare in distorsione e di complicare il lavoro del missaggio finale).