Ubisoft, la celebre software house francese nota per titoli di successo come Assassin’s Creed e Far Cry, ha recentemente annunciato lo sviluppo di un innovativo strumento di intelligenza artificiale chiamato Ghostwriter. Questo tool, pensato per supportare gli sceneggiatori e i creativi nella stesura dei dialoghi dei personaggi non giocabili (NPC), promette di ridurre il lavoro ripetitivo e di migliorare l’immersione del giocatore all’interno dei mondi virtuali.
La rivoluzione di Ubisoft: cos’è e come funziona Ghostwriter?
L’intelligenza artificiale è ormai una presenza costante nel mondo dei videogiochi, ma il successo globale di ChatGPT dimostra che molte attività potrebbero essere ulteriormente semplificate grazie all’impiego dell’AI. Ghostwriter nasce proprio con questo obiettivo: aiutare gli sceneggiatori a creare dialoghi realistici e coinvolgenti per gli NPC, alleggerendo il carico di lavoro e permettendo ai creativi di concentrarsi su altri aspetti fondamentali dell’esperienza di gioco.
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Per utilizzare Ghostwriter, gli sceneggiatori devono innanzitutto creare un personaggio e inserire un evento o una situazione che il personaggio dovrà affrontare. A questo punto, lo strumento genera diverse varianti di battute o “barks“, a seconda della modalità selezionata. Gli sceneggiatori possono poi scegliere la versione che preferiscono e modificarla ulteriormente, e Ghostwriter impara dalle scelte effettuate, migliorando la qualità delle proposte nel tempo.
L’obiettivo dichiarato di Ubisoft è quello di ridurre lo spreco di tempo dedicato a compiti ripetitivi, permettendo ai creativi di concentrarsi su elementi più rilevanti del gameplay e dell’esperienza narrativa. Tuttavia, alcuni detrattori sostengono che l’utilizzo di Ghostwriter possa portare a una progressiva sostituzione del lavoro umano con l’intelligenza artificiale, mettendo a rischio la professione degli sceneggiatori.
Ubisoft e l’intelligenza artificiale: un futuro in continua evoluzione
Non è la prima volta che Ubisoft sperimenta l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo dei videogiochi. Già in passato, la software house ha investito risorse e tempo nello sviluppo di soluzioni AI che potessero supportare la creazione di titoli sempre più immersivi e realistici. Con Ghostwriter, Ubisoft si pone all’avanguardia in un settore in continua evoluzione, proponendo un approccio innovativo alla scrittura dei dialoghi e alla creazione di mondi virtuali sempre più ricchi e complessi.
L’impiego di Ubisoft Ghostwriter potrebbe rappresentare solo l’inizio di una nuova era per l’industria dei videogiochi. Altre aziende, come Roblox e Squanch Games, hanno già iniziato a sperimentare l’uso di strumenti AI per semplificare lo sviluppo di giochi e migliorare il processo di creazione. A dimostrazione di quanto l’AI stia diventando un elemento fondamentale nel settore, Google ha recentemente lanciato Bard, un rivale di ChatGPT, anch’esso pensato per rispondere agli utenti su una vasta gamma di argomenti.
Critiche e considerazioni sul futuro dell’intelligenza artificiale nei videogiochi
Nonostante l’entusiasmo suscitato da Ubisoft Ghostwriter e dalle potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata ai videogiochi alcuni sviluppatori e addetti ai lavori hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze negative di queste tecnologie. In particolare, si teme che l’uso massiccio dell’AI possa portare alla perdita di posti di lavoro nel settore e alla progressiva “deumanizzazione” dell’esperienza di gioco, con mondi virtuali privi dell’impronta personale e creativa degli sceneggiatori.
Ubisoft, dal canto suo, ha risposto alle critiche sottolineando che Ghostwriter è stato creato in collaborazione con gli sceneggiatori stessi e che il suo scopo principale è quello di fornire una maggiore varietà di battute per gli NPC, senza sostituire il lavoro umano. Inoltre, la software house ha evidenziato che Ghostwriter offre agli sceneggiatori un alto grado di controllo creativo, consentendo loro di scegliere e modificare le proposte generate dall’intelligenza artificiale.
Il futuro dell’intelligenza artificiale nel mondo dei videogiochi è ancora incerto e aperto a molteplici sviluppi. La presentazione di Ghostwriter da parte di Ubisoft rappresenta un passo importante in questa direzione, mostrando come l’AI possa essere utilizzata per supportare e migliorare il processo creativo degli sceneggiatori, pur mantenendo intatta la loro essenziale funzione all’interno del team di sviluppo.
È probabile che, nei prossimi anni, assisteremo a un’ulteriore crescita dell’impiego dell’intelligenza artificiale nel settore dei videogiochi, con nuovi strumenti e soluzioni in grado di rivoluzionare il modo in cui i titoli vengono creati e fruibili. In questo scenario, sarà fondamentale trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il mantenimento dell’essenza umana e creativa che ha reso i videogiochi un’esperienza unica e coinvolgente per milioni di persone in tutto il mondo.
